I TEATRI E LA CATTEDRALE
I TEATRI
A Fermo si può visitare il Teatro dell’Aquila del 1790. Deve il suo nome alla Sala dell'Aquila, collocata nella sala consiliare del Comune di Fermo, all'interno di Palazzo dei Priori; progettato dall'architetto camerale Cosimo Morelli di Imola, ha sala ovale e scena a tre bocche, con un pregevole dipinto a tempera sul soffitto, opera di Luigi Cochetti raffigurante i Numi dell'Olimpo, con Giove, Giunone, le tre Grazie e le sei Ore notturne danzanti, intenti ad ascoltare il canto di Apollo. Lo stesso Cochetti ha realizzato anche il sipario, raffigurante Armonia che consegna la cetra al genio fermano. Il teatro è tornato ad essere al centro di una ampia e prestigiosa attività artistica grazie a eccellenti interventi di restauro nel 1997.
A Petritoli si può entrare nel Teatro dell’Iride, costruito nella secondo metà dell'1800, su progetti dell'ing. Giuseppe Sabbatini di Montegiorgio. Nella forma, nelle proporzioni e nei vari accessori, la costruzione ripete gli schemi classici fissati nel XVIII secolo dal Fontana e ripresi da altri architetti in Teatri famosi come l'Argentina di Roma, la Scala di Milano e il Massimo di Palermo.?La pregevole impostazione architettonica degli interni è sottolineata ed arricchita da decorazione con stucchi e dorature delle pareti della sala e dipinti sul soffitto del loggione.
A Grottazzolina si può visitare il Teatro Novelli.La sobria facciata esterna mostra un particolare decoro urbano nel suo aspetto vagamente neoclassico, con il bugnato disegnato del basamento sul quale poggiano le lesene ioniche; il tutto è coronato da un timpano triangolare.
A Montegiorgio merita una visita il teatro Alaleona; sorge sullo spazio precedentemente occupato dal Palazzo Civico, del quale rimane soltanto l’antica torre addossata ad un muro incompiuto del teatro. Questo fu edificato tra il 1878 e il 1884 su progetto dell’architetto Giuseppe Sabbatini, interamente costruito in legno, con tre ordini di palchi e quaranta posti per gli spettatori in platea. E’ un gioiellino di arte neoclassica e al suo interno sono visibili bei dipinti dell’ascolano Giovanni Picca e decorazioni in stucco bianco e oro di Salomone Salomoni.
A Falerone il teatro romano ha una struttura databile al periodo augusteo che, secondo quanto riportato anche da Svetonio, fu abbellita verso la metà del II sec. d.C. dalle statue donate da Antonia Picentina, sacerdotessa della Diva Faustina, moglie di Antonino Pio. Il teatro si presenta ancora oggi come un monumentale edificio isolato in mezzo alla campagna. Sono ancora visibili, grazie anche ai recenti restauri, il primo e il secondo ordine delle gradinate, parte dell’edificio scenico, il prospetto del proscenio a nicchie circolari e rettangolari, alternate alla base del muro del frontescena. Il teatro è oggi sede di importanti stagioni teatrali.
LA CATTEDRALE
A Fermo la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo del 1227 si innalza in una zona considerata di immenso interesse archeologico per il rinvenimento di resti murari attribuibili all’età repubblicana e a una basilica paleocristiana del VI secolo. la Cattedrale ha subito nel corso degli anni un numero considerevole di interventi. Demolita intorno al 1781 fu ricostruita in otto anni, conservando il corpo inferiore della torre campanaria e la facciata gotica in pietra d’Istria disegnata dal maestro Giorgio da Como nel 1227. Visibilmente asimmetrica a causa del timpano decentrato, la cattedrale presenta uno stupefacente portale con arco a tutto sesto, sormontato da una cuspide attribuita a Nunzio Ucinelli che custodisce nella nicchia la statuina bronzea della Vergine Assunta in Cielo. Al di sopra del portale campeggia il rosone realizzato dallo scultore fermano Giacomo Palmieri presenta una ghiera fregiata da racemi e foglie traforate e dodici colonnine adornate con motivi tortili e a spina pesce.