PASTA, PANE & DOLCI
LA PASTA
La pasta all’uovo di Campofilone è un piatto ricercato ed amato in tutto il mondo che conserva la genuinità e le prerogativa originali di un tempo. I grani duri sono coltivati, stoccati ed invecchiati esclusivamente nel territorio e caratterizzati da un elevato tenore proteico, atto a garantire un eccellente valore nutritivo. La semola impiegata viene estratta dal cuore del grano, in un mulino certificato per il biologico, così da conservare un alto indice glutinico e granulometrico, per evitare la collosità e garantire nervo e tenuta della pasta durante la cottura. Le uova utilizzate provengono da galline allevate a terra ed alimentate esclusivamente con cereali nobili, riuscendo così a conservare un profumo genuino e il naturale colore del sole. Il metodo di produzione segue scrupolosamente la tradizione tramandata di generazione in generazione: l’impasto avviene a bassa temperatura (25°) e viene lasciato riposare per garantire la formazione del reticolo glutinico. Successivamente si effettuano la sfogliatura e il taglio, per eseguire poi la disposizione della pasta su foglietti di carta alimentare, ripiegati su quattro lati. L’ultima fase, prima del confezionamento, è l’essiccazione, realizzata a bassa temperatura (sotto i 36° C) per un tempo che può andare dalle 20 sino alle 48 ore: ciò contribuisce a garantire una facile digeribilità della pasta, un’ alta resa in cottura ed una esaltazione dei colori e del profumo naturale delle uova e dalla semola. Una lenta fase di essiccazione assicura inoltre un comodo e rapido tempo di cottura del prodotto: 2 minuti di media.
“CACCIANNANZE” E PANE DI GRANO
La cacciannanze è un tipica focaccia fermana (Monte Giberto) fatta con la stessa pasta del pane, ma di forma rotonda ed alta. Il suo nome deriva dal termine “caccia innanzi” perché veniva infornata prima del pane per verificare se il forno fosse abbastanza caldo.
Il pane di grano, a salvaguardia delle biodiversità, è fatto con farine di grani antichi: la Jervecella, il Verna, l’Abbondanza e il Belvedere. I grani sono coltivati nei terreni di Amandola. La macinatura a pietra, l’utilizzo del lievito madre e la cottura su forno a legna senza mattoni refrattari fanno di questo pane il pane di una volta.
I DOLCI.
I dolci, legati principalmente alle feste religiose, assumono nomi diversi rispetto ai loro corrispettivi nel resto d'Italia: a Carnevale troveremo sfrappe (o chiacchiere), castagnole affogate nel miele e liquore, la cicerchiata; a Pasqua, pizze al formaggio e ciambelle; in autunno i tradizionali ciambelloni e biscotti secchi ad accompagnare le castagne e il vino cotto; a Natale un dolce natalizio conosciuto come "Lu serpu", tipico di Falerone, che deve il suo nome alla forma di serpe, la cui ricetta segreta si tramanda di generazione in generazione. Sempre nel periodo natalizio è possibile assaggiare anche qui il Fristingo o Frustengo o Frustingo, un dolce a base di cacao amaro, fichi e frutta secca, conosciuto e amato in tutte le Marche.